Di Flavia De Michetti, Roma, 3 giugno 2023 (Quotidianoweb.it) - Conosciuto ormai come “bunker dell'orrore”, questo singolare luogo è stato rinvenuto nei pressi della città di Anda, nella provincia di Heilongjiang (nord-est della Cina) e utilizzato dall’Unità 731, unità segreta di ricerca e sviluppo di armi chimico-biologiche dell'Esercito imperiale giapponese, durante l'occupazione giapponese della Cina, dal 1931 al 1945.
Costruito dai giapponesi nel 1941 e funzionante fino alla resa del Giappone al termine del Secondo Conflitto Mondiale, il laboratorio è stato il più grande sito di ricerca dell'Unità 731, ma la sua posizione esatta è rimasta sconosciuta fino a questo momento.
In origine, l'Unità 731, si era costituita come unità sanitaria pubblica gestita dai giapponesi, ma ha rapidamente espanso la sua ricerca per includere terribili esperimenti di guerra biologica e chimica usando prigionieri cinesi, coreani, russi e americani come cavie.
I ricercatori dell'Heilongjiang Provincial Institute of Cultural Relics and Archaeology, ritengono che tale scoperta “Metta in luce l'eredità delle atrocità dell'Unità 731 e il loro impatto sugli sforzi globali per prevenire la guerra biologica”.
Nel corso di questi grotteschi esperimenti sarebbero stati uccisi circa 12 mila uomini, donne e bambini. Le prove avrebbero incluso test di granate, bombe batteriche, lanciafiamme e armi chimiche.
I soggetti di prova sarebbero anche stati esposti alla disidratazione, uccisi all'interno di centrifughe rotanti, iniettati con sangue animale, sottoposti a raggi X, vivisezionati senza anestesia e tenuti all'interno di camere a bassa pressione fino a quando i loro bulbi oculari avessero ceduto. Perfino interi allevamenti di pulci infette, sviluppati nei laboratori dell'Unità 731, sarebbero stati lanciati da aerei a bassa quota sulle città cinesi, causando letali epidemie.
Nei giorni scorsi, dunque, gli studiosi hanno in parte portato alla luce la struttura a forma di U, lunga circa 33 metri e larga 21 metri, con stanze interconnesse e una sorta di labirinto formato da tunnel.
Lo scopo esatto di ogni stanza non è ancora stato accertato. Tuttavia, fino a questo momento, gli archeologi hanno classificato quelli che credono essere laboratori, stanze di osservazione e dissezione, celle di detenzione, caserme, garage, bagni, sale da pranzo e pozzi.
In seguito alla resa del Giappone (settembre 1945), gli Stati Uniti non solo avrebbero insabbiato le prove di questi esperimenti, ma, in gran segreto, avrebbero anche concesso a diversi leader dell'Unità 731 l'immunità dall'accusa per crimini di guerra in cambio delle loro ricerche.
Molte di queste informazioni sono state poi portate allo United States Army Medical Research Institute of Infectious Diseases (USAMRIID) nel Maryland, il principale centro americano per la ricerca sulle contromisure da adottare in caso di guerra biologica.
I ricercatori hanno dichiarato che continueranno a scavare nel sito, raccogliendo maggiori dettagli sulle singole stanze della struttura e su come si siano combinate per formare il “bunker dell'orrore”.